Una mostra che presenta più di 100 eccezionali manufatti originali, tra cui mummie, sarcofagi dipinti e oggetti dell’aldilà che evocano il paesaggio mitico e misterioso delle tombe e delle piramidi dell’antico Egitto.
Per secoli, la cultura dell’Antico Egitto ha affascinato e incuriosito l’immaginario contemporaneo in molte delle sue manifestazioni: i suoi monumenti architettonici, gli splendori artistici dei tesori dei potenti Faraoni, ma anche il suo sistema di credenze religiose basate su una vita ultraterrena. Se il concetto di vita eterna è fondamentale per molte religioni, sono l’interpretazione e le pratiche degli antichi Egizi per preparare i defunti alla vita futura ad affascinare ancora oggi, in particolare le pratiche di mummificazione e imbalsamazione. Questa insolita mostra ripercorre la concezione egizia della vita dell’anima nell’aldilà e il significato di tutti quegli oggetti che venivano solitamente collocati nelle tombe del defunto per la sua ricerca dell’immortalità. Per gli antichi egizi, infatti, la morte non definiva la fine della vita, ma rappresentava un momento di transizione verso un’altra forma di esistenza, che continuava nell’aldilà.
La mostra è organizzata in due parti: la prima dedicata al concetto di sopravvivenza dell’anima e di “mummificazione” del corpo del defunto, la seconda dedicata agli oggetti che accompagnavano il defunto nella tomba. Si trattava di oggetti funerari con funzioni rituali (stele, ushabti, tavole d’offerta) e di manufatti della vita quotidiana che potevano servire al defunto nella vita a venire (abiti, gioielli, vari tipi di mobili).